Molti sanno che Robert Plant è sempre stato contrario alla straparlata e stradiscussa "reunion" dei LED ZEPPELIN, l'ultima risale al 2007 a Londra alla 02 Arena con il figlio dello scomparso batterista John Bonham, Jason che poi è diventato il DVD "Celebration day". Ma il Mirror ha pubblicato un articolo in cui si parla di un'offerta senza precedenti proposta dal magnate della Virgin Richard Branson, sembra che volesse realizzare questo progetto "reunion" a qualsiasi prezzo, e non è un gioco di parole.
Sembra che per questo accordo, Branson avrebbe proposto ai tre LED ZEPPELIN e a un contratto del valore complessivo di 800 milioni di dollari, con oltre 300 milioni di dollari (al netto delle tasse) ai due membri di spicco del gruppo, Robert Plant e Jimmy Page, inoltre uno dei suoi jumbo della sua flotta Virgin, ribattezzato per l'occasione "The starship", in esclusiva per trasportare la band per le 35 date previste dal tour, in solo tre città, cioè Londra (alla O2 Arena), Berlino e una località nel New Jersey, negli USA. A margine del contratto, al quartetto sarebbero stati assicurati 70 milioni di dollari dai profitti del merchandise, oltre che a un'opzione esclusiva per un prolungamento della tournée per altri 45 appuntamenti.
A sostenere Branson molti
promoter internazionali, che stupefatti dal rifiuto di Plant. Il resto del gruppo, infatti, la propria adesione avrebbe già avuto modo di darla, prima che il frontman facesse saltare il banco. "Hanno provato a parlarci, ma non c'è stato verso", ha riferito una fonte ovviamente anonima: "Era fuori di sé".
"Jimmy, John e Jason avevano firmato immediatamente", ha spiegato un altro ben informato: "Robert ha chiesto 48 ore di tempo per pensarci. Poi è tornato, ha detto no e ha strappato il contratto: quando è successo, c'è stato un grande senso di shock. Perché, ovviamente, non c'era la possibilità che l'operazione prendesse il via senza di lui. Persino i soldi di Branson non sono bastati a convincerlo: Richard era amareggiato".
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